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Gare sul software, serve un cambio di strategia

29 Dicembre 2020 Economia, Tecnologia

Mentre comprendo il ruolo prezioso delle centrali di acquisto per l’acquisizione di materiali definiti e servizi standard, non credo che abbia senso fare delle mega-gare per incanalare l’acquisto di servizi di generico sviluppo software. E’ la tipologia stesso del servizio che sfugge ad una standardizzazione facilmente verificabile (da parte del committente). Così, il rischio di gare del genere è quello di creare dei monopoli (o oligopoli) in cui l’ente-cliente è costretto a rivolgersi ad un fornitore predeterminato, il quale ha tutti gli strumenti per poter fare il prezzo che vuole e fornire un prodotto della qualità che decide lui, mentre al cliente è negato l’unico strumento che in questi casi consente davvero di fare dei paragoni e intavolare delle trattative, ovvero quello di poter mettere in competizione fra loro preventivi di più fornitori.

Spiegavo queste cose in questo post di due mesi fa, nell’illustrare una mia interrogazione nella quale – in modo più argomentato e dettagliato – chiedevo lumi su una grossa gara  (56 milioni di euro) assegnata da IntercentER nei mesi scorsi. Quando ho visto che era stato chiesto un raddoppio dei tempi per fornire la risposta ho sperato che in IntercentER si stessero applicando seriamente al tema. Purtroppo però la risposta giunta in questi giorni si è rivelata davvero deludente.

Nella risposta IntercentER sostiene apoditticamente che quella gara è funzionale alla razionalizzazione e al contenimento della spesa, che la gara non ha “compresso” il mercato perché gli operatori coinvolti dalla gara sono stati 14 e i vincitori sono un RTI con 6 imprese per il lotto generico e un RTI con due aziende per quello specifico sanitario, ed infine che la bontà dell’impostazione scelta sarebbe confermata dal fatto che “non si sono ricevute contestazioni dagli operatori economici del settore nè in fase di bando nè ad aggiudicazione avvenuta”. Anche fosse vera la generale soddisfazione del mercato (e ne dubito), nel merito mi pare francamente troppo poco.

Continuo ad essere convinto che a livello regionale dovrebbero essere definite strategie stringenti perché tutti i prodotti software sviluppati ed acquistati siano fra loro coerenti dal punto di vista architetturale ed interoperabili, e non mi pare che ciò sia stato fatto finora in maniera sufficiente. Mentre continuo a pensare che queste mega-gare siano soprattutto a vantaggio dei fornitori che se le aggiudicano e poco rispondenti all’interesse generale. Insomma: serve essere più stringenti sulle linee guida e serve più competizione nell’aggiudicazione dei lavori. Invece la strada seguita finora appare essere l’esatto contrario.

IntercentER nella risposta ricorda che le iniziative (ovvero i bandi) vengono definite a valle della fase di programmazione (quella in cui è coinvolta la Giunta), quindi questa gara è una scelta loro. Inoltre ricorda che l’agenzia relazione con frequenza biennale all’Assemblea Legislativa sulle gare gestite. Ora, in questo periodo l’assessore Donini è comprensibilmente assorbito dalla gestione della pandemia, ma quando la situazione – come tutti speriamo – migliorerà spero che trovi il tempo per approfondire, fra gli altri, anche questo argomento. Io di sicuro intendo continuare a seguirlo: sono convinto che sul piano dei sistemi informativi si possa fare di (molto) meglio. 

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