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Nella seduta d’aula del 24 novembre è stata approvata all’unanimità la legge di riordino che prevede la internalizzazione dell’IBACN. In aula è stato approvato anche un emendamento di cui sono primo firmatario, che nel testo dell’articolo 2 cambia la frase, che originariamente era “La Regione esercita i compiti e le funzioni già attribuiti all’Istituto mediante le strutture organizzative individuate dalla Giunta regionale” e che così è diventata “La Regione esercita i compiti e le funzioni già attribuiti all’Istituto avvalendosi prioritariamente del personale riassegnato”.
La modifica sottolinea che per noi questa legge non costituisce un punto di arrivo o l’occasione per smantellare quanto svolto fin qui dall’IBACN, ma che si intende valorizzare quanto di buono fatto finora, impegnandosi per migliorare ancora. Dobbiamo raccogliere le sfide che la fase che stiamo vivendo ci presenta, nell’ottica di uno sviluppo positivo e di un cammino che continua e si migliora. Vale per i beni culturali, architettonici e naturali, ma vale anche per il personale che ha lavorato nell’IBACN e che adesso continua ad operare internamente in Regione.
L’opposizione di destra non ha votato l’emendamento e qualcuno di loro lo ha criticato in aula. Vi è traccia della mia risposta nel lancio di agenzia che di seguito riporto. Ulteriori notizie in questo comunicato e in questa pagina.
REGIONE EMILIA-R. ADDIO IBC, SI’ BIPARTISAN ALL’INCORPORAZIONE
70 DIPENDENTI RIASSEGNATI, FELICORI: STIAMO ARMANDO UN ESERCITO
(DIRE) Bologna, 24 nov. – L’addio all’Ibc e’ ora legge. Con voto bipartisan l’Assemblea legislativa ha approvato oggi la legge che ricolloca dall’1 gennaio 2021 cio’ che e’ stato l’Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna (poi Ibacn) all’interno dell’assessorato alla Cultura di viale Aldo Moro. Finisce cosi’ una storia quasi cinquantennale. Nato nel 1974, l’Ibc ha ora una settantina di dipendenti (ne ha avuti in passato anche 150) che saranno ‘assorbiti’ dalla Regione, con riassegnazione interna.
“Stiamo armando un esercito, dando energia politica alla competenza”, assicura l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori intervenendo in aula sull’operazione. Felicori ha ringraziato l’ultimo presidente Ibc Roberto Balzani, “per la lealta’ istituzionale e i consigli”, nonche’ lo stesso personale Ibc che pure insieme ai sindacati “ha espresso i propri timori e le proprie preoccupazioni, ma con animo aperto, ascoltando”.
Ai dubbi delle opposizioni, che hanno votato la legge dopo l’accoglimento di alcuni loro emendamenti ma hanno chiesto garanzie all’amministrazione Bonaccini, Felicori assicura: il comitato scientifico istituito dalla legge per il nuovo assetto dell’istituto “non sara’ un orpello”, ma un organismo “plurale e indipendente”, composto dai “massimi rappresentanti dell’intelligenza nella nostra regione”. Nel recente passato dell’Ibc c’e’ stata anche l’inchiesta giudiziaria sui cosiddetti “furbetti del cartellino”, nata da un servizio di “Striscia la notizia”.
La legge che reinternalizza l’ente e’ stata votata all’unanimita’, ma non sono mancate scintille. Un emendamento del dem Giuseppe Paruolo sul personale ha visto ad esempio l’astensione del centrodestra.
“Dobbiamo partire dal lavoro fatto fin qui e guardare avanti per riuscire a fare ancora meglio”, fa sapere Paruolo dopo la votazione. “La freddezza con cui l’opposizione ha accolto il mio emendamento da’ l’idea che invece da parte loro prevalga un atteggiamento punitivo, su cui noi non siamo d’accordo. La sfida e’ quella di crescere, non di smantellare”.
(Bil/ Dire) 17:42 24-11-20