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Ieri il presidente Bonaccini con la Giunta regionale hanno fatto tappa a Bologna nel tour che la Giunta sta percorrendo in tutti i territori regionali per riallacciare i fili dopo l’emergenza. Un incontro ricco di spunti con gli amministratori locali a cui ne seguirà un altro il 9 novembre. Si riparte dopo la pandemia con un rilancio della città metropolitana, su cui verranno finanziati progetti per 2,4 miliardi di euro nel triennio 2020-2022. Si tratta di risorse pubbliche unite a coinvestimenti privati per opere in gran parte pronte a partire subito o a breve. Uno sviluppo che cerca di tenere conto delle ragioni dell’ambiente; per questo motivo, oltre a temi fondamentali come sanità, cultura, digitale e scuola, a cui sono destinati importanti risorse, si è parlato dei provvedimenti riguardanti la mobilità sostenibile, con la bicicletta che torna protagonista, e delle infrastrutture viarie e ferroviarie. E proprio la rivoluzione della mobilità sostenibile – cominciata nel 2015 con la ciclovia del Sole collegata al cantiere Eurovelo e i suoi 46 chilometri di percorso di cui si prevede la conclusione entro la fine dell’anno – si affianca a quella del trasporto pubblico con l’acquisto in totale di 1600 nuovi bus ecologici di cui quasi 300 solo nell’area metropolitana di Bologna. Un investimento pari a 440 milioni di euro che sarà completato entro il 2025. Sulle infrastrutture viarie e ferroviarie sono previsti investimenti rispettivamente per 1,7 miliardi di euro e 62,5 milioni di euro. Ovviamente la leva della crescita e gli investimenti per il nostro territorio riguardano vari altri servizi, come sottolineato nel corso dell’incontro dal presidente Bonaccini, e che vi elenco di seguito.
Riguardo al Tecnopolo bolognese, destinato ad essere il centro della data valley emiliano-romagnola, sono partiti nei giorni scorsi i lavori del lotto che ospiterà le sedi di Enea, Ior, Art-Er, il Competence center Bi-Rex e spazi per nuove start up, con un investimento di 60 milioni di euro. La Regione, in quest’ambito di largo respiro europeo, ha già candidato il Tecnopolo di Bologna come sede del programma Copernicus. Tutti tasselli per riprendere dopo la pandemia, anzi per guardare ed andare oltre.
Altri dettagli in questo post sul sito della Regione Emilia-Romagna.