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Cosa ci dicono i dati cinesi sulla letalità di Covid-19

7 Marzo 2020 Articoli, Sanità

L’emergenza coronavirus è l’argomento principale di questi giorni. Sul tasso di letalità del virus si fanno diverse ipotesi, e certamente il numero dei decessi in relazione ai contagi è un dato che può dipendere da diversi fattori. In Cina studi scientifici seri lo hanno calcolato al 2,3% sui primi 45 mila casi circa. Molti ritengono che nel nostro contesto debba essere comunque più basso, e invece studiando la composizione della popolazione contagiata cinese sulla base delle diverse fasce d’età e mettendola in relazione con la composizione della popolazione italiana, che ha una componente di anziani molto più rilevante, è possibile calcolare che quel 2,3% cinese si tradurrebbe in un 4% circa nel contesto italiano. Considerando la componente dell’età e al netto di altri fattori. Credo sia un dato da cominciare a tenere presente.

Ho fatto un po’ di calcoli sui dati disponibili forniti dall’OMS e dal team di esperti messo al lavoro dal governo cinese. Allego l’articolo, ancora in fase di revisione, per sostanziare il ragionamento. Al Cineca ho trovato colleghi intenti a lavorare sull’emergenza coronavirus utilizzando la grande potenza di calcolo di cui possiamo disporre. La commissione europea ha appena assegnato 3 milioni di euro ad un progetto di supercalcolo proposto da un consorzio Exscalate4CoV, guidato da Dompè Farmaceutici e che ha fra i partner Cineca e e l’Associazione BigData della Regione Emilia Romagna. Speriamo che si possa dare un contributo concreto alla ricerca di una cura. Ma non illudiamoci di avere a che fare con una semplice influenza.

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