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Nel novembre 2016 la Regione, prima nel Paese, aveva approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Ne avevo già parlato in questo post e in un articolo uscito sul Mosaico.
Grazie a questa legge, la copertura vaccinale per i bambini di due anni che frequentano l’asilo nido ha toccato quota 97%. Al 30 giugno, per le profilassi rese obbligatorie dalla legge regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) ci sono dati in crescita in tutte le province. Aumentano anche i numeri legati alle vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge nazionale: oltre a pertosse ed emofilo di tipo B, è positivo anche l’andamento del gruppo morbillo, parotite e rosolia (Mpr), oggi al 96,5%, mentre, a fine 2015, era all’87%. Valori positivi anche per le vaccinazioni solo raccomandate, vicini a fine giugno al 95%.
Già al 31 dicembre 2018 avevamo superato il muro del 95%, cioè la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta “immunità di gregge”, l’aggiornamento al 30 giugno scorso sui bambini nati nel 2016 (il dato sulla fascia dei 2 anni è quello su cui si basano le rilevazioni ministeriali) mostra numeri inequivocabili: nel primo semestre dell’anno tutte le coperture in Emilia-Romagna si sono ulteriormente alzate: poliomielite 97,4%; difterite 97,3%; tetano 97,4%; pertosse 97,3%; epatite B 97,2%; emofilo B 96,6%; morbillo-parotite-rosolia (MPR) 96,5%.
Bene anche le vaccinazioni non obbligatorie, ma solo raccomandate, in deciso aumento e sempre più vicine al 95%: per il meningococco C si passa dal 92,1% di copertura al 31 dicembre 2018 al 94,5% del 30 giugno 2019, per lo pneumococco dal 93,8% al 94,9%.
E per rafforzare ulteriormente questo percorso, la Regione ha deciso di rendere gratuita la vaccinazione contro il meningococco di tipo B (non obbligatoria, ma raccomandata) anche per i bambini nati nel 2014, 2015 e 2016, cioè quelli in età da scuola materna. Per i nati dal 2017 in avanti, infatti, la Regione aveva già introdotto la gratuità. Un modo per incentivare la vaccinazione nella fascia d’età, tra 0 e 6 anni, che è la più a rischio per la meningite di tipo B.
Questo provvedimento consentirà ai genitori di risparmiare 100 euro: la vaccinazione prevede infatti 2 dosi dal costo di 50 euro l’una (tariffa che peraltro la Regione in passato aveva deciso di ridurre rispetto a quella prevista per gli adulti che è di 80 euro). La gratuità è prevista sia per chi deve iniziare il ciclo vaccinale, sia per chi deve completarlo con la seconda dose. Le famiglie interessate devono chiamare l’Azienda sanitaria di competenza, che fisserà l’appuntamento.