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Big Data: un progetto grande e importante

12 Giugno 2019 Tecnologia

A qualche giorno di distanza dall’assegnazione all’Italia del Supercomputer europeo Leonardo, l’Assemblea Legislativa ha approvato all’unanimità il progetto di legge su “Investimenti delle Regione Emilia-Romagna in materia di Big Data, Intelligenza artificiale, Meteorologia e Cambiamento climatico”. La nuova legge permette di ospitare nel Tecnopolo di Bologna le grandi infrastrutture di ricerca, come il Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche e il nuovo supercalcolatore per il calcolo ad alte prestazioni del Cineca, oltre al Competence Centre Industria 4.0 Birex, per l’applicazione dei Big Data all’ambito manifatturiero.

Bologna avrà quindi un centro di supercalcolo di rilevanza europea e mondiale. Stiamo parlando di computer capaci di potenze di calcolo dell’ordine del miliardo di miliardi di operazioni al secondo. La gamma di potenziale utilizzo va dalla chimica alla farmaceutica per l’elaborazione di nuovi prodotti fino all’analisi dei cambiamenti climatici. Queste grandi macchine ci potranno permettere di gestire dati importanti per la vita delle persone, avere una sanità fatta su misura, i dati per gestire il grande traffico e quelli per le previsioni meteo: cose complesse per (auguriamoci) un quotidiano più semplice per tutti.

Avendo lavorato proprio su questi temi, da quando 32 anni fa ho vinto un concorso e sono stato assunto al Cineca, sono particolarmente contento di questo bel passo avanti. Al tempo stesso, ad evitare ogni potenziale conflitto di interessi, non ho partecipato alla votazione della legge.

Il provvedimento autorizza, inoltre, la Regione a partecipare all’associazione “Rete Nereus”, la Rete europea delle regioni che usano tecnologie spaziali. Un’adesione che ricopre una rilevanza particolare, considerato che, entro la fine del prossimo anno, l’Emilia-Romagna ospiterà la direzione e sede amministrativa del più grande osservatorio per raggi gamma al mondo, con una rete di 118 telescopi.

Con la nuova legge si sostiene inoltre l’istituzione, anche attraverso un finanziamento di 500 mila euro per i prossimi tre anni, di una Fondazione Big Data for Human Development fra grandi istituzioni scientifiche regionali, nazionali, internazionali e imprese, mettendo a disposizione della ricerca internazionale le infrastrutture e le competenze dei nostri territori, per attrarre talenti e investimenti pubblici e privati sulle nuove tecnologie. L’obiettivo consiste nel promuovere la collaborazione con i grandi centri di ricerca per sviluppare la ricerca scientifica e le sue implicazioni reali in materia di Big Data e Intelligenza artificiale, per rendere l’Emilia-Romagna l’incubatore di nuova scienza, nuovo sviluppo e nuove imprese. Fare collaborare fra loro enti diversi, che in larga misura erano già vicini dal punto di vista geografico, può sembrare un’operazione di buon senso ma banale, ma non lo è. Proprio perché l’esperienza ci ha dimostrato che non sempre si è riusciti a mettere in campo le collaborazioni possibili, riuscire a mettere a sistema questi diversi centri rappresenta di per sé un grande passo avanti.

Grazie allo sforzo che la Regione sta mettendo in campo, Bologna e l’Emilia-Romagna diventano un perno del sistema europeo della ricerca sui Big Data e sulla Intelligenza artificiale, attraverso la capacità di riunire tutti coloro che studiano questi temi, come le università, le imprese e i più importanti centri di ricerca. Si tratta di ingenti investimenti di risorse economiche, umane e strumentali, realizzati in accordo con lo Stato e l’Unione Europea. Da queste operazioni dipenderanno in buona parte il progresso scientifico, le imprese e l’occupazione di qualità per gli anni a venire.

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