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Cari tutti, stavolta anticipo di qualche giorno il consueto aggiornamento mensile, così da potervi dire qualcosa anche sulle elezioni di domenica prossima.
L’attacco a Papa Francesco da parte di Salvini, che poi ha scomodato addirittura la Madonna per invocare la vittoria elettorale, e le numerose reazioni che sono ovviamente seguite, ha riaperto il dibattito sul ruolo dei cattolici in politica. Pur tenendo distinti piani che sono evidentemente diversi, è un tema cruciale. Lo è per me personalmente: non ho mai nascosto il fatto di essere cattolico, pur rivendicando un impegno politico pienamente laico e che intende rappresentare tutti i cittadini e non soltanto i credenti. Ed è cruciale politicamente: da un lato va respinto il tentativo della destra di ergersi a difensori della cristianità dipingendo la sinistra e il PD come incompatibili con la fede; dall’altro il Partito Democratico deve chiarire la sua linea politica, anche in relazione a questi temi. Ho scritto una riflessione che vi invito a leggere, perché impatta anche sulle scelte elettorali.
E’ confortante che vi siano giovani che stanno scoprendo l’importanza dell’Europa per la loro vita (sto pensando ad una bella serata che si sono organizzati al cinema Perla nelle settimane scorse per parlare di questi temi). Tutti dobbiamo renderci conto che sarebbe un errore madornale dare per scontate conquiste come la libera circolazione delle persone e delle merci, in un momento in cui forze “sovraniste” mirano a rafforzare le individualità nazionali con prospettive (già parzialmente in atto) di ripristino di frontiere e dogane e di tornare a separare ciò che era stato faticosamente unito. Certo, vi sono errori da correggere e le identità non sono da cancellare ma da valorizzare, restando però nella prospettiva europea! I giovani inglesi stanno già pagando il prezzo della Brexit, noi proviamo a svegliarci prima. Quindi per prima cosa andiamo tutti a votare, e per seconda scegliamo forze europeiste. La lista unitaria promossa dal PD non è l’unica opzione da questo punto di vista (per fortuna), ma è sicuramente europeista ed è la scelta che sostengo.
Ho spiegato le ragioni politiche della scelta del PD, ma ho anche detto che il partito dovrebbe chiarire meglio la sua linea politica. A mio avviso il PD dovrebbe riaffermare la linea riformista, quella che aveva permesso la ripresa economica durante i nostri governi, ripresa cancellata in pochi mesi da questo governo gialloverde di incompetenti pericolosi. Se vi sono errori da correggere (e ve ne sono), non sono certo nell’approccio riformista, e da questo punto di vista Carlo Calenda è una garanzia. Oltre ad affermare il riformismo, il PD per me dovrebbe definire una posizione equilibrata e chiara sulla dignità della persona, ponendo un argine a derive verso pratiche inaccettabili come ad esempio l’eutanasia o la maternità surrogata (come spiego meglio nella mia riflessione sopra citata). E’ per questo motivo, peraltro, che ho spiegato ad amici orientati a votare la lista +Europa per dare un “segnale” al PD, che rischiano di dare il segnale sbagliato. La scelta di Carlo Calenda di firmare l’appello contro la maternità surrogata (rivolto ai candidati alle europee) è un atto coraggioso fra i tanti che preferiscono non esporsi, ed è un elemento ulteriore per dare a lui la preferenza.
Come PerDavvero abbiamo scelto di sostenere Carlo Calenda aderendo anche a SiamoEuropei, ed ora su facebook trovate anche “SiamoEuropei PerDavvero“. Pertanto tutti noi diamo la preferenza a Calenda, e la nostra logica di gruppo si ferma qui. A chi chiede in merito alle altre due preferenze possibili (se ne possono dare fino a tre, alternando uomini e donne), dico che alcuni di noi votano anche gli altri candidati che hanno firmato l’appello contro la maternità surrogata, ossia Isabella De Monte (che peraltro è una europarlamentare uscente che si è distinta per la coerenza con cui ha difeso la linea riformista e l’assidua presenza ai lavori) e il cattolico-democratico Achille Variati. Altri ancora preferiscono premiare competenze specifiche, come quella relativa al settore agricolo di Paolo De Castro, o scegliere un riferimento del territorio, indicando la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini.
Si vota anche in tantissimi comuni, in bocca al lupo a tutti i candidati sindaci del centrosinistra! Da Molinella a Castiglione dei Pepoli, da Anzola Emilia a San Lazzaro di Savena (per citare quattro comuni ai quattro punti cardinali), ma ovviamente l’elenco ne comprende tanti (lasciatemi citare solo Granarolo dell’Emilia per un po’ di sano campanilismo), l’augurio è che le persone facciano la differenza: credo che ce ne sia davvero bisogno. A proposito di persone, anche in questo caso, oltre al voto alla lista indicate anche le preferenze, in una logica che – sia pur locale – ci aiuti a portare il PD nella giusta direzione. Siccome sarebbe un po’ complicato mettere qui l’elenco dei consigli sulle persone a cui dare la preferenza, chi volesse suggerimenti mi scriva e io volentieri vi risponderò.
Sul contenimento del rumore provocato dagli aerei in arrivo e in partenza dall’aeroporto Marconi, a seguito dell’emendamento alla scorsa legge di bilancio presentato da me insieme alla consigliera Piccinini del M5S, la Giunta regionale ha licenziato il progetto di legge che definisce gli importi dell’Iresa adeguandoli alle norme nazionali, in modo che la riscossione della tassa possa partire dal prossimo anno. La legge dovrà essere approvata in Assemblea Legislativa, e nel passaggio in aula vorrei introdurre una formulazione che in sostanza tassi i decolli verso la città e non quelli verso la zona industriale di Bargellino: è una prescrizione operativa già presente, ma che viene molto poco rispettata. Peraltro, la norma nazionale che istituisce la tassa già prevede la possibilità di articolare l’imposta tenendo conto anche delle “peculiarità urbanistiche delle aree geografiche prospicienti i singoli aeroporti”. Se ciò provocasse lo spostamente anche solo di una parte dei decolli che attualmente avvengono sulla città verso il lato esterno, l’Iresa assumerebbe un ruolo non solo compensativo dei disagi, ma incentivante rispetto ad un utilizzo attento alla minimizzazione del rumore sulla città. In questo modo non sarebbero risolti tutti i problemi di compatibilità ambientale fra aeroporto e città, ma sarebbe comunque un bel passo avanti.
Per la riorganizzazione dei Pronto Soccorso la Regione ha stanziato 7 milioni, con lo scopo di ammodernare gli spazi, aumentare il personale specializzato, e rendere più efficiente la presa in carico: l’obiettivo è quello di riuscire a ridurre la permanenza di ogni paziente entro un limite massimo di sei ore. L’aspetto che mi appare più critico è il reperimento del personale sanitario, che purtroppo scarseggia, motivo per cui abbiamo già varato provvedimenti in passato. Siccome temo non bastino, sto lavorando ad una risoluzione che preveda ulteriori strumenti per incentivare il reperimento di personale.
Inoltre, sempre in ambito sanitario, è in vista un piano straordinario di interventi strutturali grazie a 302 milioni di fondi statali assegnati alla nostra Regione, cui se ne aggiungeranno 16 di fondi regionali. L’obiettivo in questo caso è la realizzazione di nuovi ospedali, case della salute e riqualificazioni di strutture esistenti.
Il tavolo sull’elettrosmog, che è stato operativo nel Comune di Bologna e che ho coordinato dal 2004 al 2009, ha risolto molte situazioni conflittuali relative all’installazione di antenne per la telefonia mobile. Coinvolgendo tutti gli interlocutori, dai gestori telefonici ai cittadini, passando per AUSL, ARPAE, tecnici comunali e quartieri, è stato infatti possibile individuare soluzioni soddisfacenti. A distanza di dieci anni stanno emergendo alcune criticità, e soprattutto è imminente l’avvento della tecnologia “5G”, che implicherà diverse nuove installazioni e adeguamenti degli impianti esistenti. Sono contento – come spiego in questo post – che in questi giorni il Comune di Bologna, per fare fronte alla situazione, abbia annunciato l’intenzione di riattivare quella esperienza.
Ricostruzione: dal 2012 a oggi concessi contributi per 4,6 miliardi per la ricostruzione di abitazioni e aziende. Giovani: 600mila euro per progetti socio-educativi rivolti ai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni. Welfare: via libera a 23 progetti, da Piacenza a Rimini, finanziati con il fondo del “Dopo di noi”. Sanità: dove ci sono le Case della salute, calano del 21% gli accessi in ‘codice bianco’ al Pronto soccorso e diminuiscono i ricoveri ospedalieri per le patologie trattabili in ambulatorio. Donazione di sangue: al via la campagna 2019 di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas. Pronto soccorso: piano da 7 milioni di euro per ridurre i tempi d’attesa e migliorare la qualità dei servizi. Disabilità: stop alle barriere architettoniche, pronti 6,5 milioni ai Comuni per finanziare interventi nelle abitazioni private. Nidi: obbligo di accreditamento per le strutture private che vogliono accedere a finanziamenti pubblici, arriva la certificazione di qualità per i servizi educativi. Casa: appartamenti a prezzi accessibili e riqualificazione urbana, con 5 milioni di euro di contributi la Regione promuove l’housing sociale. Innovazione tecnologica: la Regione riapre il bando, stanziati altri 2,2 milioni di euro per la seconda chiamata. Ricerca e sviluppo: ecco il progetto di legge della Giunta regionale su Big Data, Intelligenza artificiale e Cambiamento climatico. Partecipate: è operativa ART-ER, società consortile per favorire l’attrattività, la ricerca e lo sviluppo e la crescita del territorio emiliano-romagnolo. Cinema: 11 i progetti cofinanziati con oltre 1 milione di euro nella prima fase del bando nazionale e internazionale 2019. Sport: per gli Europei di calcio Under 21 in Emilia-Romagna un cartellone di appuntamenti tra sport, cultura e spettacolo che animerà le piazze e i teatri di otto città. Memoria: la Regione assegna un contributo di 100 mila euro alla Scuola di Pace di Monte Sole. Benessere degli animali: accordo tra Regione e Polizia stradale per rafforzare ulteriormente le attività di vigilanza sul trasporto su strada dei capi di bestiame.
I maestri del lavoro sono lavoratori insigniti di questa onorificenza come riconoscimento per una vita spesa a lavorare con disciplina e onore. Il consolato provinciale di Bologna dei maestri del lavoro da anni porta avanti corsi nelle scuole riservati in particolare alle classi di terza media, per parlare di prospettive lavorative a ragazze e ragazzi che sono in procinto di fare scelte scolastiche e di vita importanti per il loro futuro. Al termine degli incontri, i ragazzi sono chiamati a svolgere un tema, con cui prendono parte ad un concorso. Ho avuto il piacere di partecipare alla premiazione dell’edizione di quest’anno: vedi post.
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Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe