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La nuova legge sui Condhotel

19 Aprile 2019 Notizie

Il 17 aprile è stata approvata in Assemblea legislativa la legge regionale che disciplina l’avvio e l’esercizio dei condhotel. Si tratta di una modifica sostanziale del sistema delle strutture ricettive in quanto introduce un sistema di ricezione misto, già utilizzato in molti paesi europei.

La parola condhotel viene dall’inglese ‘condominium hotel’, hotel condominio, e si realizza quando i proprietari degli alberghi decidono di riservare alcune delle stanze più grandi o anche miniappartamenti a proprietari privati, che possono comprarle e decidere di trascorrere qui le loro vacanze o affittare il proprio appartamento ad altri clienti, dividendo con la struttura l’incasso. La legge regionale prevede che gli ospiti dell’hotel e i proprietari degli appartamenti condividano alcuni servizi alberghieri come la portineria unica, e che vi sia una distanza massima di 200 metri dalla sede della reception se il condhotel è costituito da più immobili.

Nello specifico gli albergatori emiliano-romagnoli avranno la possibilità di destinare fino a un 40% della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi attrezzati ad uso residenziale privato: le risorse ricavate dalla vendita devono essere reinvestite nella riqualificazione e sicurezza degli edifici e nella qualità dei servizi allineandoli sempre di più agli standard internazionali.

La nuova normativa si applica agli immobili con destinazione ricettiva alberghiera già esistenti al momento dell’entrata in vigore, indipendentemente dal fatto che l’attività sia avviata, sospesa o cessata. Unico caso in Italia, la legge regionale estende la possibilità di ‘trasformarsi’ in condhotel anche alle colonie marittime e montane, e si pone come un’innovativa misura anti-degrado che tiene conto della specificità della regione, dove questi edifici sono molto diffusi, permettendo il pieno recupero di importanti strutture oggi dismesse senza ulteriore consumo di suolo, in coerenza con le previsioni della legge urbanistica regionale.

In questo modo sarà possibile avviare una riqualificazione del patrimonio edilizio ricettivo complessivo.

Altro punto di forza del provvedimento è la semplificazione e l’attenzione al territorio. I Comuni, ad esempio, possono pianificare dove e come attuare le nuove strutture ricettive, con modalità semplificate di recepimento della norma e di adeguamento degli strumenti urbanistici. Infine, per le aree da sottoporre a particolare tutela, i Comuni possono prevedere requisiti di maggiore qualità per servizi e strutture. Potete leggere qui il testo integrale della legge.

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