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Nella seduta di bilancio abbiamo deciso che in Regione Emilia-Romagna, dal luglio 2019, verrà applicata l’Iresa, tributo regionale di scopo sul rumore aeroportuale. L’imposta tasserà decolli ed atterraggi, ed è appunto finalizzata a ridurre la produzione delle emissioni sonore nelle aree limitrofe agli aeroporti. I proventi potranno essere utilizzati per il monitoraggio e per opere di mitigazione dell’inquinamento acustico. L’emendamento che ha stabilito l’applicazione di questa imposta è stato sottoscritto dalla consigliera Silvia Piccinini (M5S) e da me. I sei mesi, che decorrono prima dell’applicazione, servono per dare il tempo di effettuare gli studi necessari sull’impatto della misura e la messa a punto degli strumenti necessari alla sua applicazione.
Non dobbiamo illuderci sul fatto che l’applicazione dell’Iresa sia di per sé risolutiva di tutti i problemi di inquinamento acustico degli aeroporti, e in particolare ho ben presente la sofferenza dei cittadini che abitano nei quartieri di Bologna sottesi alle rotte di decollo ed atterraggio degli aeroplani in partenza o arrivo all’aeroporto Marconi. Bisognerà lavorare molto anche su altri fronti, a partire dal verso della pista utilizzato per decolli ed atterraggi (meglio sorvolare l’area industriale di Bargellino, che le zone residenziali della città). Ma, intanto, anche nei confronti dei cittadini residenti e dei comitati attivi sull’argomento (che abbiamo più volte incontrato grazie al lavoro di coordinamento svolto dal quartiere Navile), oggi possiamo dire di avere fatto un passo avanti. Abbiamo uno strumento in più da utilizzare per limitare il rumore aeroportuale, cerchiamo adesso di farne buon uso.
[…] atterraggi e dovrebbe portare nelle casse regionali fondi destinati ad interventi di mitigazione. Qui il post di Giuseppe Paruolo, firmatario dell’emendamento assieme alla consigliera Silvia […]