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L’Interporto di Bologna costituisce un asset di livello regionale strategico ai fini di una crescita del trasporto delle merci su ferrovia e di investimento sull’intermodalità. La società, con un’area ferroviaria di 665.000mq, una stazione interna e 3 terminal ferroviari, costituisce un patrimonio cruciale nel supporto e nella facilitazione all’utilizzo dei servizi ferroviari a livello europeo e nei trasporti intermodali ed opera in qualità di integratore di servizi strada-rotaia.
Siccome l’impegno per lo sviluppo delle piattaforme intermodali per il trasporto delle merci è una delle priorità della Regione Emilia-Romagna, come ribadito in numerosi documenti ufficiali e da ultimo nel DEFR, ho presentato un’interrogazione sostanzialmente per proporre che la Regione dia indicazione a TPER per candidarsi a rilevare le quote di Interporto che il Comune di Bologna ha messo in vendita in questi giorni.
Tper, oltre a gestire lo scalo di Dinazzano tramite la società controllata Dinazzano Po, è anche la società ferroviaria che opera nel settore merci e gestisce le manovre ferroviarie, primarie e secondarie, nelle stazioni di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Rubiera, nel porto di Ravenna, e altro ancora. Un ingresso di TPER, direttamente o tramite la controllata Dinazzano Po, fra i soci di Interporto Bologna, consentirebbe di sviluppare sinergie operative importanti fra i due interporti terrestri di Bologna e Dinazzano Po, con vantaggi per gli operatori ferroviari che operano nei due scali
e la messa a fattor comune di importanti competenze. Tali sinergie potrebbero determinare un miglioramento dei risultati economici e gestionali delle società coinvolte, con benefici riflessi in termini di gestione del trasporto nel territorio emiliano-romagnolo.
Per maggiori informazioni: la mia interrogazione, il comunicato relativo.