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Questa mattina sono stato ospite dell’Edicola dell’Assemblea legislativa, la rassegna stampa quotidiana in diretta dagli studi di Lepida TV. È stata occasione di approfondimento di alcuni temi di politica regionale e nazionale.
Innanzitutto, ho ribadito l’importanza del percorso di autonomia intrapreso dalla Regione Emilia-Romagna, cui poi si sono aggiunte Lombardia e Veneto, che darà la possibilità alle Regioni di operare in maniera più diretta su alcune materie, in base al dettato costituzionale (art.116). Per quel che riguarda le tematiche di competenza della V Commissione dell’Assemblea Legislativa, che presiedo, la formazione è senz’altro un campo nel quale potrebbe essere utile ed importante avere dallo Stato piena agibilità e piena delega ad operare.
Abbiamo poi affrontato il tema dei giovani e dell’Europa, prendendo spunto dalla mia partecipazione alla commissione di valutazione delle foto del concorso fotografico EurHope del 2017, rivolto ai ragazzi delle scuole superiori. Si tratta di una bella iniziativa dell’Assemblea Legislativa che ha il pregio di mettere in risalto le speranze dei giovani nei confronti dell’Europa. In un periodo in cui di Europa si parla spesso in modo negativo, è stata una sorpresa positiva la scoperta che questi giovani vivono già in una dimensione europea, viaggiando fra i vari paesi dell’UE senza controlli alle frontiere ed utilizzando, quasi sempre, un’unica moneta.
A partire da alcuni articoli dei quotidiani di oggi, ho approfondito alcuni aspetti concreti della nuova legge sulle società partecipate, approvata ieri dall’Assemblea Legislativa, e di cui sono stato relatore. In particolare, mi sono soffermato sull’importanza del binomio digitalizzazione e servizi per la sanità, come conseguenza della fusione di Lepida e Cup 2000. Per chi, come me, crede fortemente nel servizio sanitario pubblico, ad accesso universale, e gratuito, questa è una delle sfide più importanti. Per mantenere la gratuità e l’universalità occorre puntare sul funzionamento migliore possibile, affinché le risorse siano utilizzate al meglio. Pensiamo, ad esempio, alla medicina d’iniziativa: intercettare il paziente sulla base della sua storia e delle informazioni che lo riguardano, mettendo in atto interventi di prevenzione, prima che alcune patologie richiedano interventi più invasivi, e quindi anche più costosi, comporta un miglioramento della qualità della vita del paziente, e, al contempo, un risparmio della spesa pubblica. Dobbiamo declinare in senso concreto concetti come ospedale digitale, fascicolo sanitario elettronico, servizi di assistenza domiciliare informatizzati (e-care), e tutte le tematiche centrali per ragionare di servizi e vincere questa sfida.
Altro tema caldo affrontato in studio è stato quello del Reddito di solidarietà (RES), messo in campo dalla Regione a sostegno di chi vive in condizioni di povertà, e che ha già coinvolto più di 4000 famiglie. Sui giornali di oggi leggiamo un duro attacco della Lega, che sostiene che siano troppe le famiglie straniere che ne stanno beneficiando. La verità è che la Regione ha applicato dei criteri, in base ai quali sono state individuate le famiglie bisognose, e non capisco la proposta nella polemica della Lega, a meno che non sia per la cancellazione della misura. Posizioni antitetiche comunque rispetto a quelle del Movimento 5 Stelle, che vorrebbe allargare questa misura, senza però chiarire dove reperire le risorse per sostenere una forma di sussidio elargito a tutti, indipendentemente dai bisogni. La nostra non è una promessa elettorale, ma una misura già operativa in Emilia-Romagna. Questo non significa che sia già perfetta: io, ad esempio, credo che dovremmo focalizzarci fi più sul fatto che questi interventi non si traducano semplicemente in un sussidio ma siano effettivamente accompagnati dal lavoro, e che questo lavoro sia visibile e possa tornare a beneficio, in modo visibile, della comunità.
In chiusura di trasmissione ho espresso una veloce valutazione del risultato elettorale. Abbiamo subito una sconfitta, ma alcune riflessioni a caldo mi sembrano pericolose: non si può pensare di risolvere tutto con un ritorno al passato, che peraltro non c’è più. Noi siamo in mezzo ad un guado: abbiamo cominciato un percorso di riforme che deve proseguire. Dobbiamo andare avanti e completare la traversata, ricordandoci che vogliamo e dobbiamo essere una forza di vero cambiamento.