;
Con l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione, previsto dalla riforma dei servizi educativi della prima infanzia (l.r. 19/2016), la nostra Regione ha fatto da apripista per la normativa nazionale.
A qualche mese di distanza dall’approvazione di questa legge (novembre 2016) è bene cominciare ad analizzare i primi dati sull’andamento delle coperture vaccinali in Regione.
Il dato rilevato al 30 giugno 2017 ci consegna un aumento della copertura vaccinale in Emilia-Romagna dei bimbi nati nel 2014 e nel 2015. In particolare, per le vaccinazioni contro difterite-tetano-polio-epatite B l’aumento è di oltre un punto percentuale: la copertura, per i bimbi nati nel 2014, è passata dal 92,4% al 93,5%; per i nati nel 2015 si è passati dal 95,8% al 96,6%. L’aumento più consistente è della copertura del vaccino anti morbillo-parotite-rosolia, analizzata per i bimbi nati nel 2014: si è passati dall’87,2% al 90,7%.
Siamo, però, ancora al di sotto della soglia di sicurezza del 95%, fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Come spiegavo in questo post, malattie che sembravano sconfitte tornano oggi a costituire una minaccia, e i bimbi che frequentano delle comunità hanno un maggior rischio di contrarre malattie infettive. Con le vaccinazioni si proteggono tutti i bambini (in forza della cosiddetta “immunità di gregge”, o herd immunity) e a maggior ragione i più deboli (immunodepressi, con gravi patologie croniche, affetti da tumori) che per motivi di salute non possono essere vaccinati: per loro l’unica possibilità di frequentare la collettività è che siano vaccinati tutti gli altri.