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Come consigliere regionale che ha votato perché il rispetto dell’obbligo vaccinale sia richiesto per entrare all’asilo, ho ricevuto e continuo tuttora a ricevere mail e segnalazioni da parte di coloro che si oppongono a questo provvedimento, e in generale all’obbligatorietà dei vaccini. Mi hanno invitato tra l’altro a guardare il film “VaXXed: From Cover-Up to Catastrophe” e l’ho fatto. Il film è un manifesto “no-vax” che (ri)propone la tesi secondo la quale l’autismo è indotto dalle vaccinazioni (e in particolare dalla trivalente morbillo-parotite-rosolia: MPR), una tesi che ha portato riviste scientifiche a ritirare lavori e a formulare accuse di frode, l’autore ad essere radiato, e che è stata confutata nel merito praticamente dall’intera comunità scientifica. Secondo l’autore del film (proprio il medico radiato per aver falsificato i dati al fine di dimostrare questa tesi) la correlazione vaccinazioni-autismo sarebbe ben nota al CDC (Centers for Disease Control and Prevention) statunitense, che però terrebbe segreti i dati per sudditanza verso le aziende farmaceutiche che sui vaccini guadagnano miliardi. Il film mette insieme affermazioni sull’esistenza e sul significato di questi ipotetici dati segreti, e testimonianze toccanti di genitori di figli autistici che si sarebbero ammalati all’atto della vaccinazione.
Come ho già detto la tesi proposta dal film è stata rigettata dalla comunità scientifica, e non voglio rubare il mestiere agli esperti della materia. Anche in commissione consiliare, durante l’iter della legge regionale, abbiamo sentito dagli esperti pareri univoci sull’importanza dei vaccini e nessuno ha osato sostenere sul piano scientifico queste tesi no-vax (il confronto sarebbe stato senz’altro frizzante, tra l’altro era intervenuto anche Roberto Burioni), Però anch’io ho la mia sensibilità scientifica, e specificamente matematico-informatica. E mi piacciono i film di fantascienza solo quando non saltano di palo in frasca ma sono conseguenti all’ipotesi (pur di fantasia) su cui sono basati, e nemmeno da questo punto di vista il film VaXXed sta in piedi. A chi ci crede e al “popolo no-vax” vorrei quindi sottolineare alcune incongruenze evidenti.
La crescita esponenziale dell’autismo è incompatibile con la correlazione coi vaccini
Nel film si dice che i casi di autismo sono cresciuti in modo esponenziale, passando da 1 caso ogni 10000 bambini di qualche decennio fa ai circa 1 su 50 attuali, viene mostrata una curva effettivamente esponenziale (quindi non genericamente in crescita impetuosa, come molti intendono senza sapere il significato matematico di esponenziale) al punto che la previsione del film è che nel 2032 avremo un bambino autistico ogni due, e l’80% dei maschi autistico. Ora, al di là dei dati sulla prevalenza e della incredibile proiezione futura, se l’autismo fosse correlato alle vaccinazioni la sua crescita sarebbe proporzionale alla copertura vaccinale, che notoriamente è stabile da decenni: ci sarebbe stato un aumento nel momento dell’introduzione delle vaccinazioni, seguito da una sostanziale stabilità (se non diminuzione, visto che col tempo i vaccini migliorano e si riduce la possibilità di effetti collaterali). Insomma, da un punto di vista matematico, non è possibile parlare di crescita esponenziale dell’autismo e di correlazione con le vaccinazioni perché queste due affermazioni sono fra loro incompatibili.
E’ del tutto illogico mettere in discussione l’intera categoria dei vaccini
Nel “bugiardino” di ogni farmaco sono elencati i possibili effetti collaterali, ed è accaduto che farmaci non abbiano passato i test o siano stati ritirati anche successivamente perché si sono rivelati pericolosi. Potrebbe in linea di principio capitare anche a un vaccino? Certo, anche il vaccino è un farmaco. Ma appunto bisognerebbe capire (e dire) quale. Nel film si parla soprattutto del trivalente MPR, ma è indubbio che la campagna sia contro tutti i vaccini. E mettere sotto accusa tutti i vaccini, come “categoria”, non può avere un fondamento scientifico. Peraltro, nel film si cita anche il caso di uno specifico vaccino che anni fa fu ritirato dal mercato perché si trovó che poteva essere causa di meningiti. Quindi è possibile che un vaccino, come un farmaco, possa far male e proprio per questo venga ritirato. E sostituito da un altro vaccino piú sicuro. Come deve essere.
I vaccini sono una scelta collettiva, e come tale vanno considerati
Perché il popolo no-vax, ovvero le persone convinte che i vaccini facciano male, chiedono semplicemente il diritto di non vaccinare i propri figli? E lo fanno argomentando che tanto bastano tutti gli altri (regolarmente vaccinati) a garantire la copertura contro le epidemie? Se davvero sono convinti che ci sono vaccini che fanno male, dovrebbero chiedere che ne venga sospesa la somministrazione a tutti, non solo ai propri figli. E spiegare come fronteggiare a quel punto le conseguenze per la collettività (misurabili in termini di epidemie, disabilità, mortalità). Mi dispiace, non ci siamo: vaccinare o meno è una scelta collettiva, come il tema dell’immunità di gregge peraltro dimostra. E con questa dimensione collettiva bisogna assolutamente fare i conti.
Per finire, riporto l’istruttiva locandina sui falsi miti sui vaccini, proposta della Società Italiana di Pediatria.