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L’Emilia-Romagna ha una popolazione scolastica di circa 550 mila studenti nelle scuole statali – di cui circa 16 mila con una disabilità certificata – e un personale costituito da quasi 55 mila docenti e 14 mila unità di personale Ata. A fronte di un aumento crescente di studenti certificati con disabilità, un aumento pari al 26,6% negli ultimi sei anni, i posti di sostegno sono aumentati del 29,5% e raggiungono ormai un rapporto di un docente ogni due allievi.
Sono dati forniti dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Stefano Versari, nel corso dell’audizione tenutasi il 10 novembre nella Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità, che presiedo.
Uno dei temi salienti toccato è stato proprio quello delle assegnazioni di docenti per gli studenti con particolari difficoltà. Sul punto Versari ha spiegato che mentre le assegnazioni degli insegnanti vengono fatte prima sull’organico di diritto (stabilito a valle delle iscrizioni) e poi su quello di fatto (definito dopo gli esami e gli spostamenti), per i docenti di sostegno c’è una terza fase costituita dalle assegnazioni “in deroga“. A fronte di una significativa crescita del numero degli alunni certificati (rispetto a 5 anni fa, oggi ce ne sono 2.800 in più), in Emilia-Romagna l’organico di diritto sul sostegno è rimasto all’incirca lo stesso, e ciò ha comportato un aumento progressivo del numero di assegnazioni in deroga. Assegnazioni che possono avvenire solo a seguito di una procedura complessa che implica la valutazione da parte di una Commissione sia delle caratteristiche delle certificazioni che delle condizioni delle classi in cui gli alunni sono inseriti. Così si è passati dai 303 posti in deroga del 2011 ai 538 nel 2012, 827 nel 2013, 1244 nel 2014, 1622 del 2015 fino a raggiungere i 2.182 posti di sostegno ‘in deroga’ autorizzati quest’anno, per una spesa aggiuntiva pari a circa 100 milioni di euro. La crescita del numero di alunni certificati e le significative differenze nelle certificazioni (a cura delle AUSL) che si riscontrano fra un territorio e l’altro (“a Ferrara c’è un tasso di certificazione doppio rispetto a Piacenza”, ha detto ad esempio il direttore Versari) sono argomenti su cui ci siamo ripromessi come Commissione, insieme ai colleghi della Commissione Politiche per la Salute, di operare un approfondimento.
Stefano Versari ha risposto a numerose domande da parte dei colleghi consiglieri su numerosi altri argomenti. Uno di questi ha riguardato i ritardi nell’attribuzione delle cattedre. La scelta fatta dal legislatore di prevedere una mobilità per 205 mila docenti in tutta Italia ha avuto delle conseguenze inevitabili sull’avvio di questo anno scolastico – ha spiegato Versari – anche perché è stata fatta slittare al 15 settembre l’assegnazione degli incarichi per le supplenze annuali, che negli anni passati veniva fatta entro il 31 agosto. “Aver posticipato le procedure di due settimane ha comportato che in alcune classi non ci fosse il docente che avrebbe dovuto esserci”. Questi ritardi sono frutto di una consapevole scelta legislativa di bilanciare interessi differenziati al prezzo di una qualche instabilità iniziale, per poter raggiungere l’obiettivo già dai prossimi anni di una maggiore definizione e chiarezza del quadro delle dotazioni organiche, a tutto vantaggio degli alunni e delle famiglie.
Chi volesse riguardarsi per intero l’audizione in commissione del direttore Versari può trovarla a questo link.