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Il diritto al cibo e la carta di Milano

1 Aprile 2016 Welfare

Fare propri gli impegni della Carta di Milano, il documento di impegno collettivo sul diritto al cibo che costituisce l’eredità immateriale dell’Expo milanese, e renderli concreti in una Regione come la nostra dove sono già attivi molti percorsi sui temi della sostenibilità e dell’accesso al cibo sano e nutriente. E’ questo lo spirito della risoluzione approvata all’unanimità in III commissione, di cui è prima firmataria la consigliera Lia Montalti e che anch’io ho sottoscritto.

Nel documento, si chiede: “di adottare norme che consentano una più semplice redistribuzione del cibo in eccesso ai non abbienti sul territorio”; di “rafforzare la cooperazione con i Paesi emergenti su questi temi, al fine di garantire e rendere effettivo il diritto al cibo e la sovranità alimentare”; di “rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo, per regolamentare gli investimenti sulle risorse naturali, tutelando le popolazioni locali e combattendo il lavoro sia minorile sia irregolare nel settore agroalimentare”.

Viviamo in una terra in cui il cibo non è solo sostentamento ma  è cultura e tradizione oltre che un settore importante della nostra economia e un ambito di promozione e valorizzazione del territorio su cui puntare sempre più.

Infine, l’impegno della Giunta dovrà essere quello di “aumentare le risorse destinate alla ricerca, al trasferimento dei suoi esiti, alla formazione e alla comunicazione, avendo soprattutto come obiettivo prioritario quello di una gestione delle risorse in grado di contrastare il cambiamento climatico all’interno di una prospettiva strategica e di lungo periodo”.

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