Nei giorni scorsi, nella V Commisione dell’Assemblea Legislativa che presiedo, è stata approvata la delibera sugli “Indirizzi per gli interventi di qualificazione e miglioramento delle scuole dell’infanzia. Triennio 2016-2018 (L.R. 8 agosto 2001, N. 26 – L.R. 30 giugno 2003, N.12).”
In continuità con il passato le azioni prioritarie saranno:
- il rafforzamento, il miglioramento e la qualificazione della figura del coordinatore pedagogico;
- la realizzazione di interventi di rilevanza regionale attuati direttamente o tramite Enti Locali, come previsto nell’art. 7, comma 2 della L.R. 26/2001;
- la qualificazione delle scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali tramite progetti presentati da aggregazioni di scuole dell’infanzia del sistema nazionale di istruzione;
- Il miglioramento complessivo delle scuole dell’infanzia paritarie private, tramite intese tra Regione ed Enti locali con le Associazioni delle scuole dell’infanzia paritarie private ai sensi pagina 6 di 10 dell’art. 7, comma 3 della L.R. 26 del 2001, che prevedono progetti di innovazione del contesto, del rapporto educativo, nonché delle prestazioni offerte.
La Giunta regionale approverà annualmente il riparto dei fondi a favore delle Province/Città metropolitana di Bologna e individuerà eventuali interventi di rilevanza regionale, nel rispetto della legge e degli indirizzi, compatibilmente con le risorse del bilancio. La cifra iscritta nel bilancio del 2016 ammonta a 4.100.000,00 €.
Qui di seguito una tabella illustrativa dei dati di ogni singola Provincia e del Comune di Bologna.
Provincia / Città metr. | Statali | Comunali* | Private | Totali | ||||
Scuole | Allievi | Scuole | Allievi | Scuole | Allievi | Scuole | Allievi | |
Piacenza | 66 | 4.460 64,3% |
– | – | 38 | 2.475 35,7% |
104 | 6.935 |
Parma | 64 | 4.735 43,4% |
24 | 2.413 22,1% |
55 | 3.768 34,5% |
143 | 10.916 |
Reggio Emilia | 65 | 4.353 29,6% |
56 | 4.323 29,4% |
85 | 6.020 41,0% |
206 | 14.696 |
Modena | 123 | 10.381 53,8% |
31 | 2.150 11,1% |
84 | 6.774 35,1% |
238 | 19.305 |
Bologna c. metropolitana | 161 | 12.971 50,4% |
86 | 6.607 25,7% |
94 | 6.144 23,9% |
341 | 25.722 |
Bologna comune** | 28 | 1.907 21,5% |
69 | 5.231 59,0% |
31 | 1.733 19,5% |
128 | 8.871 |
Ferrara | 49 | 3.000 39,3% |
14 | 946 12,4% |
65 | 3.681 48,3% |
128 | 7.627 |
Ravenna | 47 | 4.805 48,1% |
25 | 2.227 22,3% |
51 | 2.949 29,6% |
123 | 9.981 |
Forlì-Cesena | 95 | 6.565 62,5% |
19 | 1.527 14,6% |
35 | 2.405 22,9% |
149 | 10.497 |
Rimini | 62 | 4.170 46,5% |
29 | 2.279 25,4% |
39 | 2.525 28,1% |
130 | 8.974 |
EMILIA ROMAGNA | 732 | 55.400 48,4% |
284 | 22.209 19,6% |
546 | 36.741 32,0% |
1.562 | 114.653 |
* o comunque possedute da enti pubblici locali (ad esempio ASP)
**questi dati sono scorporati dai dati della Città metropolitana di Bologna
Sono numeri interessanti e che mostrano la distribuzione in Regione dei diversi tipi di scuola d’infanzia. Va da sè che la tabella conferma che Bologna città sia il luogo dove in assoluto c’è il minimo di scuole d’infanzia statali, il massimo assoluto di scuole d’infanzia comunali e il minimo di quelle paritarie private. E’ facile intuire come questo squilibrio gravi sulle casse del Comune di Bologna. E’ meno facile capire come possa essere stato possibile promuovere proprio a Bologna un referendum che andasse a penalizzare le paritarie a gestione privata per cercare di fare ulteriormente crescere l’impegno diretto del Comune in questo campo…