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Cari tutti, comincio ringraziandovi per l’attenzione che mostrate nel leggere e sovente rispondere alle notizie che vi mando periodicamente: è ormai un anno che sono consigliere regionale, e voi siete il mio primo riferimento.
E’ passato un anno dal sisma che ha colpito l’Emilia: da allora molto si è fatto, ma c’è ancora tanto da lavorare. Qui c’è un video sulla ricostruzione.
Nell’estate del 2011 furono introdotti nuovi ticket sanitari, in Emilia Romagna basati su fasce di reddito familiare: un passo avanti rispetto ai ticket uguali per tutti varati dall’allora governo Berlusconi, ma con un problema di equità nei confronti delle famiglie e ancor di più delle famiglie numerose. Dopo aver atteso invano che il governo Monti ci mettesse mano, e dopo aver studiato con attenzione la questione, credo sia giunto il momento di rivedere il meccanismo delle fasce, introducendo un quoziente correttivo per tener conto della numerosità del nucleo familiare. Sono partito chiedendo dati e ponendo il tema in una interrogazione e qui ci sono i dettagli sulla mia linea di ragionamento.
Come non condividere la preoccupazione per lo stato in cui versa la nostra scuola? Ma come sono pronto a combattere per difendere (tutta) la scuola pubblica così ritengo sia profondamente sbagliato un referendum che individua il nemico nelle scuole d’infanzia paritarie a gestione privata, e che pone sul banco degli imputati il Comune di Bologna, ossia quello col più alto tasso di materne comunali d’Italia (61% dei posti). Con le convenzioni il Comune pianifica e controlla scuole d’infanzia che coprono il 21% dei posti disponibili con una spesa comunale inferiore al 3% del budget per tutte le scuole materne del servizio pubblico integrato. In questo post spiego le ragioni profonde della mia scelta di sostenere l’opzione B: lo faccio col cuore e con amicizia anche per gli amici che la pensano diversamente, sperando di condividere in futuro battaglie più costruttive ed inclusive. Per i bolognesi che votano segnalo anche le informazioni sul sito comunale e gli appelli dei comitati Zamagni e Sedioli.
Qui c’è un mio intervento sulla direzione che credo sia da seguire per promuovere una medicina d’iniziativa che usi appieno il patrimonio informativo di cui in gran parte già disponiamo e che purtroppo utilizziamo pochissimo. Perchè? C’è una mancanza di visione sull’utilizzo delle nuove tecnologie in sanità, e se da un lato sono contento del fatto che la nostra sanità sia buona e quadrino i conti, dall’altro penso che si potrebbe fare un salto di qualità e risparmiare risorse mettendo in campo una visione ed una capacità di innovazione più alta.
Fra i temi che ho seguito direttamente voglio segnalare un importante chiarimento sul ruolo dei fisici sanitari all’interno del sistema sanitario, che ho ottenuto dalla Regione con una interrogazione.
Non altrettanto buona la risposta che ho ricevuto sui contrassegni per la mobilità delle persone con disabilità. La Giunta conferma che da tempo c’è il progetto di condividere le banche dati (per evitare di dover segnalare ai vigili ogni volta la presenza in una città diversa dalla propria) ma ancora non è pronto il risultato da mettere in esercizio: io dico che bisogna accelerare.
Ho firmato risoluzioni, insieme a colleghi, per la dichiarazione di evento calamitoso con rimborsi per i danni causati dalla tromba d’aria del 3 maggio scorso; per lo stato di emergenza con rimborsi ai colpiti da fenomeni di dissesto idrogeologico causati in Appennino dalle piogge e dal disgelo; per il sostegno alle iniziative contro la violenza alle donne; per la solidarietà ai lavoratori dell’Unità.
E’ stata approvata nei giorni scorsi una legge sul commercio ambulante. E’ in fase di discussione una legge sul gioco d’azzardo.
Infine, è partita una fase di ascolto in relazione ad una proposta di legge sulla cooperazione sociale, e tutti gli interessati sono invitati a partecipare all’incontro che terremo il 3 giugno prossimo i cui dettagli trovate qui.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe