Quante volte capita in politica di mettere tra parentesi la verità per motivi di convenienza? Tante, troppe volte. I cittadini sono sempre più stufi, e francamente anch’io.
Beppe Grillo ha cacciato dal M5S Giovanni Favia e Federica Salsi. A loro va la mia solidarietà personale, ma non posso offrir loro quella politica. Il M5S promuove una partecipazione che ha poco a che vedere con la democrazia, è evidente e non da oggi. In ogni caso loro due lo avevano capito da tempo, eppure hanno continuato a portare acqua a quel mulino sperando in una improbabile riconciliazione “con Beppe” che se anche fosse avvenuta nulla avrebbe cambiato della sostanza. Piuttosto, quante ne dovranno ancora succedere perché chi è dentro prenda coscienza che c’è un problema serio in quel movimento?
Con tutti i suoi (non pochi) difetti, il PD è comunque un luogo in cui democrazia non è una parola vuota e per questo impegnarsi ha un senso. Anche qui, nella verità. In queste ore tutti dicono “primarie per i parlamentari” ma mi pare di captare che ci sia chi lo dice perché le vuole davvero, aperte e senza rete, e chi invece lo dice perché non può fare a meno di dirlo ma lavora per limitarne la portata e la partecipazione. Io dico avanti, senza se e senza ma, senza quote di nominati, senza riserve, in un giorno sensato, aperte alla massima partecipazione. Basta far seguire i fatti alle parole, no?