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Il perfido genio di Tremonti

13 Aprile 2009 Politica nazionale

Giulio Tremonti è veramente un genio (del male). Premesso che è dovere sacrosanto di tutti e non solo del governo attivarsi per aiutare in ogni modo le popolazioni terremotate dell’Abruzzo a tornare alla normalità, con la sua proposta di inserire gli aiuti ai terremotati fra le opzioni per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef da parte dei contribuenti, dal suo punto di vista realizza un terno al lotto.

Primo, ottiene un’immediata visibilità mediatica, come se questa proposta dimostrasse la capacità del governo di dare risposte efficaci all’emergenza terremoto.
Secondo, non scuce un euro: spero sia chiaro a tutti che inserire questa ulteriore possibilità avrà come effetto pratico quello di togliere risorse che sarebbero state destinate ad altri enti per dirottarle sulla (doverosissima) opera di ricostruzione, evitando al governo di dover reperire altrove quei fondi.
Terzo, affossa il mondo del volontariato, della ricerca e delle associazioni, che sono i principali destinatari del 5 per mille, ma evidentemente non interessano più di tanto a questo governo.

Finora le possibilità di scelta erano cinque: gli enti del volontariato, gli enti della ricerca scientifica e dell’universita’, gli enti della ricerca sanitaria, le attivita’ sociali svolte dal comune di residenza e le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni.

Forse erano perfino troppe. Per questo, nonostante la nostra cronica carenza di fondi, come Comune di Bologna decidemmo di non pubblicizzare la possibilità dei bolognesi di devolvere a noi il 5 per mille. Non perchè non avremmo potuto spenderlo efficacemente, ma per lasciare a volontariato, ricerca scientifica e associazioni una delle poche opportunità di finanziamento di cui dispongono.

A differenza di Tremonti e Berlusconi, noi pensiamo che questo tessuto sia fondamentale per la tenuta sociale, e lo abbiamo dimostrato. Che poi in larga misura si tratta delle stesse associazioni che in occasioni come il terremoto si attivano per prime, è un dettaglio che non interessa il ministro. Le voci che dal mondo del volontariato si sono levate contro la proposta di Tremonti (e che hanno ad esempio proposto di usare la quota di 8 per mille destinata allo Stato proprio per questioni come le calamità naturali) sono del tutto condivisibili.

La cosa che più mi dispiace è infatti la superficialità con cui tanti hanno subito mostrato di apprezzare l’idea di Tremonti. Purtroppo, finchè Pinocchio resterà credulone, il Gatto e la Volpe continueranno a farla da padroni

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