;
E’ agosto, le notizie scarseggiano, se sei l’unico assessore in sede capita che i giornalisti ti facciano domande su tutto o quasi. Ieri ho risposto ad alcune domande. L’ho fatto in punta di forchetta, per così dire. Non è bastato. Quel che oggi è scritto sui giornali ha solo una vaga somiglianza con quel che ho detto. Sono stufo della tattica per cui un pensiero esposto in modo riflessivo e dialogante diventa un proclama, che poi viene sbattuto in testa ad interlocutori vari che non so se non aspettano altro che rilanciare ancora o se sono sottoposti anche loro allo stesso trattamento.
Comunque non voglio prendermela con nessuno. Ho sbagliato io, la prossima volta starò zitto.
Primo caso, la richiesta di cabine blindate per gli autisti dei bus. Ho risposto che il tema non è di mia competenza, e inoltre non conoscevo nel dettaglio la questione. Quindi, specificando che davo un parere personale ed in senso generale, ho detto che spesso in tema di sicurezza si possono ottenere risultati migliori utilizzando tecnologie “leggere” come sensori e dispositivi di controllo che non “pesanti” come blindature e catenacci, unitamente a procedure di pronto intervento e di sicurezza.
Ho aggiunto che l’introduzione di dispositivi di sicurezza non può essere sostitutivo della costruzione di un clima di coesione sociale e solidarietà che disincentivi i malintenzionati, che in ogni caso è sempre possibile che una persona fuori controllo possa creare problemi, e che sul tema occorre tenere conto della sicurezza non solo degli autisti ma anche dei passeggeri. Ho concluso dicendo che comunque era bene che sul tema ci fosse un confronto ed un approfondimento, in cui tutti è bene si facciano carico dei diversi punti di vista.
Lascio giudicare a chi legge se il mio pensiero è stato riportato correttamente da frasi come: “Atc, no del Comune alle cabine blindate”, “Nonostante le cabine chiuse siano in cima ai desiderata degli autisti Atc, l’assessore Paruolo non esita a demolirle”, “Il Comune boccia le cabine chiuse per migliorare la sicurezza degli autisti”.
Secondo caso, ci sono segnalazioni di zanzare tigre in città. Rispondo dicendo che è tipico del periodo feriale che da parte di privati si sospenda il trattamento larvicida, e quindi esplodono piccoli focolai contro cui possiamo intervenire solo a posteriori. E concludo con un appello a non sospendere i trattamenti, perchè le zanzare non vanno in vacanza. Rispetto alle segnalazioni di zanzare, fornisco anche i numeri delle segnalazioni ricevute dagli uffici comunali.
Ad ieri, a fronte di 168 segnalazioni di cittadini (16 Borgo Panigale, 31 Navile, 12 Porto, 13 Reno, 12 San Donato, 19 San Vitale, 30 Santo Stefano, 13 Saragozza, 22 Savena) sono stati eseguiti 50 sopralluoghi dalla AUSL, 63 sopralluoghi dalla Polizia Municipale, 54 interventi della ditta che ha l’appalto dei trattamenti nelle aree comunali, 24 interventi da parte di settori comunali, 9 interventi da parte di altri enti su richiesta del Comune.
Spero sia chiaro, tutto questo è parte del servizio che il Comune garantisce ai cittadini. Mi sembra che i numeri dimostrino che a segnalazione corrisponde intervento. Ho molte mail di cittadini che dopo aver segnalato e ricevuto risposta, ringraziano dell’efficienza.
Cosa diventano questi numeri sui giornali di oggi? “Troppe zanzare, pioggia di proteste sul Comune”, “Parecchi bolognesi, 168 per la precisione, puntano il dito contro Palazzo d’Accursio”.
No comment.