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I risparmi della politica

15 Luglio 2007 Altri servizi, Riflessioni

Va di moda parlare dei costi della politica e guardare con la lente d’ingrandimento le spese connesse al mandato degli amministratori. Così, fra libri-inchiesta sulla casta dei politici, disegni di legge di stampo draconianio e inchieste giornalistiche che spaziano dalle spese di viaggio all’uso del cellulare, il tema rimane fatalmente circoscritto alle auto blu, benefits, indennità e dintorni.

Intendiamoci: occorre che ci sia serietà nell’utilizzo del denaro pubblico, quindi alcune delle storture di cui si parla sono certo da eliminare o da correggere, e se ci sono sprechi occorre intervenire con decisione. Ma detto questo, mi piacerebbe che ci si ricordasse di un paio di concetti semplici semplici.

Primo, che il giudizio quasi sempre dipende dal merito. Per esempio, può essere uno spreco un viaggio da 200 euro e non esserlo uno da 1500, semplicemente perchè quest’ultimo era effettivamente utile o necessario e l’altro no. Ma siccome è difficile entrare nel merito, nessuno o quasi lo prende in considerazione.

Secondo, che gli sprechi o i risparmi più significativi che dipendono da chi amministra sono associati alle decisioni che vengono assunte più che alle spese personali. Cosa me ne faccio di un amministratore integerrimo se poi assume decisioni che sprecano milioni di euro? Chiaramente non sto dicendo che preferisco un farabutto che assuma decisioni intelligenti, ma che il campo delle decisioni non può essere sempre lasciato “in bianco”…

Faccio un esempio, sobriamente perchè non voglio che diventi anche la mia una lagnanza. Un esempio piccolo, se si vuole, ma significativo.

Per la disinfestazione relativa alla zanzara tigre, il Comune di Bologna spendeva circa 1,4 milioni di euro all’anno (dal 2002 al 2004). Quando ho assunto la responsabilità politica di questa partita ho preso alcune decisioni che hanno migliorato anche il servizio (sdoppiando l’appalto, assegnato con un bando, dai controlli), e che ci hanno portato a ridurre la spesa a circa 400 mila euro l’anno.

Con 1 milione di euro di risparmio all’anno per i cittadini di Bologna su questa singola voce, il bello è che posso legittimamente pensare (per così dire) di essermi pagato lo stipendio fino al 2075.
Il brutto invece è pensare che se per caso non avessi fatto nulla di diverso in materia da ciò che si faceva prima, probabilmente nessuno se ne sarebbe accorto. A proposito, in quanti lo sapevate?

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