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Avrei alcune domande banali da fare: ma di chi è allora la colpa del ritrovamento della diga? a chi bisognava far pagare i costi aggiuntivi? e poi di chi è il Comune se non dei cittadini?
Naturalmente non si tocca l’unico tema che avrebbe potuto essere evocato in modo ragionevole, e cioè quale proposta alternativa per la copertura del costo poteva essere considerata.
Sfogliando qualche pagina, si trova con ottimo risalto l’intervista ad un ex allievo delle Aldini Valeriani che proclama l’intenzione di lottare contro la cessione dell’istituto allo Stato. Naturalmente nel testo non si parla dell’ipotesi realmente allo studio, che prevede una valorizzazione dell’istituto anche attraverso il finanziamento statale, ma si usano toni come “il Comune lo svende”. Nè si ricorda il fatto che i cittadini di Bologna oggi pagano per intero i costi della scuola, che per circa il 50% è frequentata da alunni provenienti da fuori città.
Riassumendo: prima ci si lamenta di un imprevisto da 3,7 milioni di euro negli scavi di un parcheggio, sbuffando per l’inevitabile maggiore onere per i cittadini; poi ci si lamenta del tentativo dell’amministrazione di far calare il costo annuale (18 milioni) sostenuto per le Aldini, ossia di un minore onere per i medesimi cittadini, peraltro senza svilire la scuola ma trovando per essa finanziamenti diversi.
Un po’ incoerente, no? Ma niente paura, le lagne non hanno bisogno di coerenza…