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Come primo argomento da discutere su questo blog avevo previsto lo sviluppo dei servizi Internet, ossia Iperbole 1.5 e soprattutto Iperbole 2.0. Pensavo che fosse la prima cosa su cui avrebbero reagito i bloggaroli, e peraltro si tratta di un argomento di una certa complessità e che richiederà lavoro ed approfondimenti.
Invece, prendo atto che le vicende di ieri sera e notturne portano l’attenzione sul progetto che nel documento è trattato al paragrafo 4.3 (Video diffusi in città) su cui mi arrivano varie obiezioni e richieste di spiegazione. Rispondo, sperando che ciò contribuisca a rendere più chiara l’idea e la discussione.
[CarlettoMazzone]: Non è vero che non sarebbe a spese dei cittadini. E’ vero invece che non avete la minima idea di come finanziare il progetto (…) è uno di quei giornalini che mi danno gratis al semaforo, con la differenza che è su schermo. Dici che costa meno mettere su tutto sto ambarandan di un giornalino che è GRATIS?
Parliamo di sostenibilità finanziaria. Attualmente in diversi luoghi di passaggio (stazioni etc) vengono installati schermi pubblicitari, utili solo a far guadagnare chi li gestisce e chi li ospita. E’ un trend in crescita, che continuerà ad espandersi finchè permane un saldo finanziario positivo dalla vendita della pubblicità. Visto che i video costeranno sempre meno, luoghi via via meno frequentati diventeranno appetibili, e alla fine arriveranno anche nei condomini, cominciando da quelli più grandi. A un certo punto poi il mercato tenderà alla saturazione. E tutto questo accadrà in modo magmatico, veicolando solo o quasi solo pubblicità. Quali vantaggi per i cittadini? Al più un piccolo introito economico per il condominio che, diciamo nel 2010, consentirà l’installazione di uno schermo pubblicitario nell’androne.
Naturalmente a quel punto avremmo perso una grande occasione, perchè se al Comune venisse in mente di sfruttare quel nuovo canale per uno scopo non solo pubblicitario ma anche informativo, entrerebbe in un mercato già saturo e farebbe molta fatica a promuovere una cosa del genere.
Dunque oggi, precorrendo il mercato, abbiamo l’opportunità di sfruttare l’introito pubblicitario per finanziare un nuovo canale di informazione per i cittadini. Non so di preciso quale sia il potenziale finanziario che si potrebbe ricavare dalla pubblicità (e infatti inizieremmo con una sperimentazione) ma io penso che si debba puntare ad andare in pari: fare il minimo di pubblicità possibile, solo quella che serve a sostenere i costi dell’ambarandan per non andare nelle tasche dei cittadini. Se ci riusciamo, mi pare che il vantaggio sia evidente.
Dopodichè, a regime potrebbe esserci della comunicazione cartacea che potrebbe essere superata da questo strumento: pubblicità nelle buchette, avvisi, cartelli appiccicati alle pareti, e altro ancora. Siamo sicuri che sarebbe un male? E poi bisogna pensare ai costi; meglio uno strumento flessibile, capace di operare anche in tempo reale, e che ti paghi con la pubblicità, oppure i costi di stampa e distribuzione da sostenere ogni volta che si deve avvisare di qualcosa?
[Bufalo]: Il punto che mi storce è che gli schermi sono pensati appositamente per gli umarèlls, cioè è un prodotto per gli anziani e non per i giovani: la complessità delle informazioni che vi sarebbero rappresentate (e anche molto di più, con l’aggiunta dell’interattività) sono quelle accessibili da internet per mezzo del pc … solo che è dura far imparare al nonno l’uso del computer, non è vero? Piuttosto, il comune potrebbe fare sviluppare per i “tardoni” – per ragioni anagrafiche, generazionali, culturali – una periferica (come una tastiera semplificata) per l’uso dei siti d’interesse pubblico e sociale…
Nulla in contrario sull’alfabetizzazione informatica degli anziani, anzi! E ben vengano iniziative che aiutano chi non sa usare Internet ad avvicinarsi. Ma siamo sicuri che sia giusto dire ad un cittadino (o se preferite ad un umarèll) o Internet o niente? Se l’ICT ci offre delle possibilità per informare anche i meno tecnologici, perchè non farlo? Se leggete il documento, anche in 4.2 si parla di modi innovativi di comunicazione con gli anziani. Io credo che si debba andare in quella direzione. Naturalmente puntando a fare cose utili e a farle bene (ed è sul come riuscirci che preferirei concentrare il dibattito).
[iomè]: la scelta del suo assessorato, in linea con le scelte comunicative del sindaco, è quella della comunicazione senza diritto di replica, più che comunicazione sembra pubblicità; sembra che la giunta (non la città) voglia piazzare uno schermo quasi in ogni luogo per far sentire la propria esistenza ai cittadini (…) un televideo condominiale non ci serve, senza pensare alla difficoltà di farne uno strumento di qualità sufficiente; non vorrei infierire, ma il livello delle -trasmissioni- che si vedono sugli autobus è pessimo, la loro utilità è meno di zero.
La qualità è un tema a cui porre attenzione. Quante innovazioni non hanno funzionato all’inizio perchè erano “fatte male”, e una volta realizzate per bene hanno funzionato eccome! Se volete un esempio preso dal mondo dell’informatica, qualcuno di voi si ricorda il dibattito su Windows 3.0? E dei tanti che dicevano di voler restare al DOS che funzionava molto meglio di quell’altro stupido programma a finestre che crashava di continuo?
Sul tipo di informazioni, naturalmente occorre fare attenzione, non dev’essere un canale pubblicitario della Giunta, ma realmente informativo. Questo è davvero centrale, e richiede anche dell’inventiva. Nel prossimo post vorrei provare a raccontare come mi è venuta l’idea e che tipo di informazioni potrebbero andare su questo canale. Ma mi aspetto anche che vengano suggerimenti e idee ulteriori.
Per adesso mi fermo qui, rimandando il resto al prossimo post…